Il centro storico di Capua, felicemente incastonato tra le sinuose rive del fiume Volturno e le antiche e possenti fortificazioni militari, conserva intatto da secoli un tessuto urbano di particolare fascino e dalle interessanti sorprese. Le memorie delle varie epoche si sovrappongono e si fondano lungo le vie cittadine; eleganti chiese ricche di opere d’arte, palazzi monumentali che riportano alla memoria personaggi storici, reperti di epoca romana e altomedievale disseminate sulle facciate dei palazzi o negli angoli più nascosti, sottolineano la continuità della storia in questo nobile luogo.

Sul sito, oggi occupato da questa piccola e preziosa città, si trovava anticamente l’importante porto fluviale detto Casilinum, posto strategicamente nelle vicinanze del ponte col quale l’Appia attraversa il Volturno, conteso tra Romani e Cartaginesi ai tempi della seconda guerra punica (217 ÷ 214 a.C. ) . Nel I secolo d. C. il piccolo centro era quasi disabitato e nel 554 fra le sue rovine i Bizantini sconfissero i Goti. Nell’856, dopo la devastazione di Capua ad opera dei Saraceni  ( 841 ) , il conte LANDONE  fortificò il luogo, dando vita a una nuova città che fu, dai primi anni del X secolo, la capitale di un principato longobardo autonomo, esteso dalla Terra di Lavoro al Garigliano. Questo stato toccò il momento di maggior potenza ai tempi del principe Landolfo I, detto Capodiferro ( 961 ÷ 981 ), che riuscì ad operare una riunificazione degli stati longobardi meridionali e a ottenere l’elevazione della chiesa capuana al rango di metropolia, dopo essere intervenuto in soccorso del  papa Giovanni XIII cacciato da Roma. Il principato capuano fu conquistato nel 1062 dal conte normanno di Aversa  Riccardo Quarrel e, dal 1134, entrò a far parte del Regno di Sicilia.

La città di Capua fu sempre considerata la porta del Regno verso Settentrione, pertanto subì numerosi assedi, da quello di Enrico VI di Svevia ( 1196 ÷ 1197 ), che ne fece abbattere le mura, all’altro del 1501, quando Cesare Borgia coi francesi vi entrò a tradimento, saccheggiandola e facendo strage degli abitanti, fino all’ultimo del 1860, con cui si chiuse definitivamente la lunga storia del Regno di Napoli.Per il suo ruolo strategico Capua ricevette vari privilegi dai sovrani che ne curarono sempre le fortificazioni: nel secolo XIX i Borbone vi installarono caserme e fabbriche di materiale bellico, sopravvissute in gran parte all’Unità d’Italia e divenute bersaglio, insieme alle vie di comunicazione, dei bombardamenti che nel 1943 colpirono pesantemente la città.

Tuttavia Capua non fu solo un valido centro militare ma una città vivace, culturalmente e politicamente importante, sede di rilevanti avvenimenti storici, fra cui il Conclave del 1807, che vide eletto papa Vittore IV, il Concilio del 1118, che condannò Enrico V e l’antipapa Gregorio VIII, la Dieta dei principi del Regno del 1220, l’incoronazione del re Federico III d’Aragona nel 1497. Tra il 1807 ed il 1818 fu capoluogo della provincia di Terra di Lavoro.

Le tracce di questa storia lunga e articolata si leggono negli avanzi dell’epoca longobarda, bizantina, normanna, angioina, sveva, aragonese, catalana e spagnola che rappresentano una interessante documentazione d’arte. Le chiese di S.Salvatore, di S. Michele a Corte e di S. Giovanni, conservano interi organismi architettonici del X secolo. Ci offrono molti frammenti dello stesso periodo anche le chiese di S.Maria in Abate e di S. Maria del Carmelo oltre ai capitelli del cortile nel palazzo dei Fieramosca. In testa al ponte gettato sul Volturno possiamo vedere gli avanzi dell’Arco di Trionfo fatto costruire da Federico II di Svevia all’ingresso del Regno. L’architettura trecentesca è rappresentata dal palazzo Fieramosca, in cui persistono elementi decorativi siculo-mussulmani, e in qualche chiesa come S,Caterina e S.Eligio. Il quattrocento, invece, si manifesta in una rigogliosa fioritura di portali durazzeschi e aragonesi di chiara derivazione catalana. La snella ed elegantissima cupola della chiesa dell’Annunziata, costruita nel  ‘500 da Domenico Fontana, è la più importante  costruzione di quell’epoca, durante la quale sorsero anche il palazzo del Comune e S.Eligio.. Nel ‘700 Capua conobbe un periodo di grande benessere come possiamo dedurre dalle magnifiche costruzione esistenti. Ma il richiamo più importante di Capua è il Museo Campano, definitivamente ordinato da Amedeo Maturi, e situato nel quattrocentesco palazzo Antignano. In esso sono custodite opere di inestimabile valore storico ed artistico. Nelle sale divise in tre sezioni: Archeologica, Medioevale e Moderna, si possono ammirare le numerosissime terracotta di cui Capua vanta il primato; statuette fittili, ex voto di partorienti ( le famose matres  matutae ), vasi in terracotta e in bronzo, steli funerarie, sarcofagi, frammenti preromanici, sculture dell’epoca medioevale, la biblioteca e la pinacoteca.

A poca distanza da Capua, in S.Angelo in Formis, si trova la Basilica Benedettina, uno dei più bei monumenti, con affreschi di tipo bizantino risalenti all’XI secolo, sorto sull’antico tempio di Diana Tifatina . La visione di questa chiesa merita una sosta particolare.

– Cenni storici tratti dagli opuscoli diffusi dal Comune e dall’ AS.COM. di Capua